domenica 27 novembre 2011

4 (26/11/2011) "Non sto tanto male" con Gianni Zanata

Ospite: Gianni Zanata (scrittore e giornalista)

Playlist:

Talking Heads - Psycho Killer
Gianni Zanata - Non sto tanto male (Quarup, 2011) - reading
Bob Dylan - It ain't me, babe
Michel Houellebecq - Estensione del dominio della lotta (reading)
Rolling Stones - Dear Doctor
Philip Roth - Il lamento di Portnoy (reading)
Sonic Youth - Schizophrenia
Patrick McGrath - Spider
Bret Easton Ellis - American Psycho
Radiohead - Paranoid Android
Reading da "Non sto tanto male" 

Musiche di sottofondo: Marc Ribot & Los Cubanos Postizos, Air, Jon Spencer & The Blues Explosions, Tuxedomoon, Lounge Lizards

Ascolta il podcast:


Schede dei libri
Autore: Gianni Zanata
Titolo: Non sto tanto male
Editore: Quarup
Anno di pubblicazione: 2011


Un uomo di successo, Valdo, direttore di un grande quotidiano e una mora bellezza mediterranea di vent’anni, intravista in un mattino di primavera, in una storia perbene finirebbero prima o poi l’uno nelle braccia dell’altra. Specie se a fare da ruffiano al loro “incontro” è l’altrettanto mediterranea luce di una città di mare. Ma qui fuori, lo sappiamo, c’è il buio, e ancor più scure e contorte si rivelano a volte le idee degli uomini e le loro strade.
E allora capita che l’uomo di successo sia cinico e arrogante quanto basta per farsi disprezzare dalla maggior parte dei suoi colleghi, e da sua moglie. E che la mora sia nello stesso tempo una concreta e invitante preda, e un’ombra sfuggente al limite dell’irraggiungibile. E che gli odori che permeano il racconto non siano solo iodio e salsedine, ma anche le chimiche sospette di detersivi e ammorbidenti – tutti rigorosamente di color celeste gomma, “rassicurante” – allineati con maniacale precisione, perché solo così i “pensieri brutti e violenti” vanno via.
La quotidianità di Valdo è scandita dalle riunioni di redazione, dagli incontri con l’analista, dalla ricerca di un avvocato che si prenda cura della causa di separazione dalla moglie e da timidi sforzi per disintossicarsi finalmente dalla dipendenza da cocaina, intrecciata a un amore folle che diventa ossessione.
Come il gesto ostinato di versare nel lavandino l’intero contenuto di un ammorbidente, per “far passare quel brutto senso di vertigine”.
Ed è così che quella premessa inizia ad avvitarsi in una ossessiva rincorsa tra ordinario e impossibile, in un gioco tra i percorsi dei piedi e quelli dei neuroni che – proverbialmente – nessuno riesce mai a mettere d’accordo fino in fondo e per sempre.
Non sto tanto male. Appunto.
Fare o farsi del male, invece, quello è assolutamente possibile: l’amore, specie se imprevisto, può alterare tutto.
E l’ironia pure, nel bene e nel male.


Autore: Michel Houellebecq
Titolo: Estensione del dominio della lotta
Editore: Bompiani
Anno di pubblicazione: 1997 (Francia), 2001 (Italia)

L'indifferenza alla vita di un ingegnere informatico trentenne: il lavoro, lo scorrere dei giorni sempre uguali, le prigioni dell'amore e del sesso, le festività senza senso, i viaggi d'affari, la morte incolore di un amico afflitto da problemi con le donne, lo scivolare lento e inesorabile in unadepressione dalla quale sembra non esserci via d'uscita, un tentativo di suicidio e di automutilazione.


Autore: Philip Roth
Titolo: Lamento di Portnoy
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 1967

A partire dalla famiglia ebraica: il padre, un assicuratore sempre vissuto in funzione della propria stitichezza e la madre, "che radar quella donna! Mi controllava le addizioni in cerca di errori; i calzini alla ricerca di buchi; le unghie, il collo, ogni piega o grinza del mio corpo alla ricerca di sporcizia".
Quel che ad Alex però interessa più di tutto è il sesso. E dopo un'adolescenza trascorso chiuso in bagno, "a spremersi il pisello nella tazza del gabinetto", Alex vive una storia dietro l'altra, sempre con ragazze non ebree, quasi che penetrando loro potesse anche penetrarne l'ambiente sociale: "come se scopando volessi scoprire l'America. Conquistare l'America". Fino alla storia di sesso travolgente e sfrenato con la "Scimmia" e all'epilogo, come ultima spiaggia, in Israele, dove Alex, totalmente incredulo, si accorge di come lì sia tutto ebraico. "Questa è la mia vita, la mia unica vita, e la sto vivendo da protagonista di una barzelletta ebraica".


Autore: Patrick McGrath
Titolo: Spider
Editore: Bompiani
Anno di pubblicazione: 2003


Tormentato da antiche ossessioni, Dennis, il cui soprannome è Spider, "Ragno",vive a Londra in una pensione gestita dalla signora Wilkinson, una donna ora materna, ora terribilmente autoritaria. Nella vita di Dennis affiora lentamente il ricordo di una sconvolgente esperienza, l'evidenza di un terribile delitto e le violente immagini legate a una lunga permanenza in manicomio. Giorno dopo giorno l'uomo scivola nei labirinti di una follia inarrestabile, il suo mondo si scompone in un gioco di specchi e la linea che divide la realtà dal baratro della pazzia si fa sempre più labile.




Autore: Bret Easton Ellis
Titolo: American Psycho
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 1991

Patrick Bateman è giovane, bello, ricco. Vive a Manhattan, lavora a Wall Street e con i colleghi Timothy, David, Patten e Craig, frequenta i locali più alla moda, le palestre più esclusive e le toilette dove gira la migliore cocaina della città, discutendo di nuovi ristoranti, cameriere corpoduro ed eleganza maschile. Ma la sua vita è ricca di particolari piuttosto inquietanti e quando le tenebre scendono su New York, Patrick Bateman si trasforma in un torturatore omicida, freddo, metodico, spietato.

domenica 20 novembre 2011

3 (19/11/2011) - "In un corpo solo" con Claudio Bagnasco

Ospite: Claudio Bagnasco (scrittore)

Playlist:

Peter Gabriel - "My body is a cage" (cover Arcade Fire da "Scratch My Back")
Claudio Bagnasco: "In un corpo solo" (Quarup, 2011) - lettura racconto: "Ogni volta che Giacomo fa certi pensieri")
Johnny Cash - Hurt (cover Nine Inch Nails)
cit. Giulio Mozzi: "Il male naturale"
Francesco Piccolo: "La separazione del maschio"
Afterhours - "Il sangue di Giuda"
Haruki Murakami: "L'arte di correre"
Paolo Benvegnù - "Cerchi nell'acqua"
da "In un corpo solo", lettura racconto "Il potere"
Fabrizio De André - "Se ti tagliassero a pezzetti"

sottofondi: Laurie Anderson, Portishead, David Sylvian, Yann Tiersen

Podcast:



Schede dei libri:


Autore:  Claudio Bagnasco
Titolo:   In un corpo solo
Editore: Quarup
Anno:    2011
Abstract: 
Incontri e scomparse, vite che balenano in righe veloci, da un’aula di scuola dove ti cominciano “a ridere le froge, e i lobi, e le ciglia, e i canini”, e ti innamori sempre della ragazza “più profumata di tutte” che diventa “rossa sul collo” e ti fa avvertire “una cosa allo stomaco”, alla penombra recidiva di una taverna dove una coppia sorseggia vino dai calici, “lo tiene in bocca per poi deglutirlo con un’attenzione triste, nemmeno fosse un veleno che vuole e non vuole prendere”.
I personaggi di Claudio Bagnasco sono divisi composti e osservati nell’azione delle loro membra: una scelta che si rivela lo strumento sperimentale perfetto per vedere la “macchina-uomo” da dentro.
Bagnasco conduce però la sua opera di dissezione direttamente su corpi viventi, arrivando finalmente a mostrare non soltanto il funzionamento di muscoli e organi, ma quello ben più inesplorato dell’anima, “sopra e sotto e intorno l’abisso”, dove “tutto è pieno e vuoto e vicino e lontano e impercettibile e sconfinato e fantomatico e vero”.


Autore:  Francesco Piccolo
Titolo:   La separazione del maschio
Editore: Einaudi
Anno:    2008

Abstract: 
Il protagonista di questo libro, il Maschio, è un padre capace di tenerezza e di attenzione, è un marito allegro e appassionato. Ma ha molte altre donne. Relazioni di lunga durata, in cui il sesso è il veicolo primario attraverso il quale passano la comunicazione, l'affetto, la curiosità, la scoperta dell'altro. Il sesso è un pensiero costante, un'ossessione e una consuetudine, un modo per entrare in contatto con il mondo esterno. Più ancora della seduzione e della conquista, più dell'amore che in forme diverse è parte fondamentale di ciascuna di queste relazioni. È questa la separazione del maschio, dunque. Dove per maschio s'intende davvero, genericamente, il maschio di uomo nell'apice dell'età riproduttiva, in un ambiente circostante quanto mai generoso di sollecitazioni e stimoli. E per separazione s'intendono due cose: quella, letterale, dalla moglie, a cui condurrà fatalmente il percorso del libro; e quella, fisica e metaforica, che divide all'interno dello stesso uomo il padre dal marito e dall'amante. Quasi che fosse impossibile conciliare gli impulsi e i sentimenti, quasi che l'unica strada per tenere tutto insieme fosse una rigida compartimentazione, cioè: vivere molte vite.



Autore:  Giulio Mozzi
Titolo:   Il male naturale
Editore: Mondadori
Anno:    1997

Abstract: 
La vita di un uomo che sta per morire raccontata dal suo servo. Due ragazze escono a mangiare una pizza con due ragazzi e una delle ragazze si chiama Ruota, ed è... Una giovane handicappata parla della vita intima, della sua sessualità. Un uomo non riesce a non vedere, in ogni donna che incontra, la sua prima fidanzata morta. Il male intimo di una ragazza la spinge a procurarsi sul corpo tagli e ferite... Racconti che descrivono il male. Non il male "morale", ma il male "naturale".



Autore:  Murakami Haruki
Titolo:   L'arte di correre
Editore: Einaudi
Anno:    2010

Quando, nel 1981, Murakami chiuse Peter Cat, il jazz bar che aveva gestito nei precedenti sette anni, per dedicarsi solo alla scrittura, ritenne che fosse anche giunto il momento di cambiare radicalmente abitudini di vita: decise di smettere di fumare sessanta sigarette al giorno, e - poiché scrivere è notoriamente un lavoro sedentario e Murakami per natura tenderebbe verso una certa pinguedine - di mettersi a correre. Da allora, di solito scrive quattro ore al mattino, poi il pomeriggio corre dieci o più chilometri. Qualche anno più tardi si recò in Grecia dove per la prima volta percorse tutto il tragitto classico della maratona. L'esperienza lo convinse: da allora ha partecipato a ventiquattro di queste competizioni, ma anche a una ultramaratona e a diverse gare di triathlon. Scritto nell'arco di tre anni, "L'arte di correre" è una riflessione sulle motivazioni che ancora oggi spingono l'ormai sessantenne Murakami a sottoporsi a questa intensa attività fisica che assume il valore di una vera e propria strategia di sopravvivenza. Perché scrivere - sostiene Murakami - è un'attività pericolosa, una perenne lotta con i lati oscuri del proprio essere ed è indispensabile eliminare le tossine che, nell'atto creativo, si determinano nell'animo di uno scrittore. Al tempo stesso, questo insolito libro propone però anche illuminanti squarci sulla corsa in sé, sulle fatiche che essa comporta, sui momenti di debolezza e di esaltazione che chiunque abbia partecipato a una maratona avrà indubbiamente provato.

lunedì 14 novembre 2011

2 (12/11/2011) - "Il mondo nuovo. Utopie, visioni, premonizioni" con Carlo Antonio Angioni

Ospite: Carlo Antonio Angioni ("narrattore", autore, regista)

Playlist:

A Perfect Circle - Imagine
Aldous Huxley – Il mondo nuovo (reading)
John Foxx - A New Kind Of Man
Philip K. Dick – Ubik (reading)
Faith No More - Land of sunshine
Luciano Bianciardi – La vita agra (reading)
C.S.I. - Forma E Sostanza
Silvano Agosti – Lettere dalla Kirghisia (reading)
The Police - Spirits In The Material World
Giorgio Gaber - Un'idea
Musiche di sottofondo: Brian Eno, Hassell – Eno, Kraftwerk

Ascolta il podcast:



I libri:

Autore: Aldous Huxley
Titolo: Il mondo nuovo (Brave New World)
Anno di pubblicazione: 1932
Editore: Mondadori

Capolavoro e pietra miliare della letteratura fantascientifica e distopica, in questo libro Huxley descrive la Terra di un ipotetico futuro dove il consumismo regna incontrastato.
La riproduzione umana è completamente affidata alla genetica e il mondo da lui descritto è popolato esclusivamente da uomini nati in provetta e scrupolosamente divisi in classi. E’ bandita ogni forma di tristezza o stanchezza e si assiste quindi ad un baratto tra la felicità materiale e la libertà di avere dei sentimenti. 
Il romanzo descrive la vita in questo mondo ma avviene un fatto eccezionale: il contatto tra un giovane vissuto tra gli incivili, ma figlio naturale di due civilizzati, e la società. Questo fatto desterà un enorme curiosità, ma porterà anche quelle cose da cui il nuovo mondo cerca di scappare: le emozioni. Nella nuova società infatti, è stata inventata una droga artificiale, la soma, che non ha effetti collaterali, che permette di scappare dai problemi e non essere mai stanchi.
Sarà proprio questo “selvaggio” a mettere in crisi il sistema portando molto scompiglio in una popolazione ormai uniformata dal “grande ford”.



Autore: Philip K. Dick
Titolo: Ubik
Anno di pubblicazione: 1969
Editore: Fanucci

Glen Runciter comunica con la moglie defunta per avere i suoi consigli dall'aldilà. Joe Chip scompare dal mondo del 1992 e si ritrova nell'America degli anni Trenta. Una trappola mortale ha annientato i migliori precognitivi del sistema solare. E in corso una lotta per scrutare il futuro, in un'impossibile dissoluzione del presente; mondi e tempi diversi fluiscono contemporaneamente, la vita si scambia con la morte. In "Ubik" Philip K. Dick affronta alcuni dei suoi temi più profondi: l'illusione che chiamiamo realtà, la mancanza di un tessuto connettivo e di un principio unificatore al di sotto dell'apparenza delle cose, il mistero di un Dio che tiene i dadi della vita e della morte. Scritto nel 1966 e pubblicato nel 1969, "Ubik" è una delle opere più sconcertanti e riuscite di Philip K. Dick. Per il suo dirompente surrealismo, per l'ironia e la passione con cui analizza la società umana, "Ubik" è un classico di quella letteratura che si spinge a esplorare i paradossi dell'esistenza con le armi della visione e della fantasia, di uno sguardo anarchico, insaziabile e curioso.



Autore: Luciano Bianciardi
Titolo: La vita agra
Anno di pubblicazione: 1962
Editore: Bompiani

Come può la vita non apparire agra all’ombra dell’alienazione metropolitana? Di settimane fatte di un’ira “alacre e scattante” il lunedì, per diventare “stanca e inviperita il sabato”? Di un successo incalcolabile sul metro della simpatia che suscitiamo negli altri? Di un mondo culturale inerte e mercificato,di una rassegnazione strisciante che svilisce ogni moto vitale del pensiero? E di unmiracolo economico che presenta il suo conto nel numero di morti sul lavoro?
Perché ancora si moriva, negli anni Sessanta e ancor oggi, di lavoro. Si moriva in miniera, come in Germinale, ma Emile Zola scriveva nell’Ottocento. Questo di Bianciardi è un romanzo che, a prenderlo in mano oggi, scotta.
Vi si racconta di un uomo che lascia la sua terra, la moglie e il figlioletto per dirigersi a Milano, la città simbolo del boom, con il suo totem Pirellone. L’intenzione è quella di vendicare l’incidente di Ribolla, in cui morirono 43 minatori per un esplosione di grisù, facendo saltare in aria proprio quell’edificio feticcio di un’illusione di massa, illusione che investiva l’Italia dell’indomani della guerra e che pur presentava l’assetto culturale antiquato di quel mondo contadino e provinciale che aveva la pretesa di lasciarsi alle spalle. La vendetta resta solo sulla carta, e il protagonista finirà divorato, risucchiato nel meccanismo perverso della realtà. L’intellettuale dovrà fare i conti con la sopravvivenza, che scopriamo subito costare molto cara; il rivoluzionario, con la disidratazione spirituale e l’assuefazione inerte di masse annoiate nella loro frenesia; la passione per la vita, con la morsa schiacciante e mortifera della città.


Autore: Silvano Agosti
Titolo: Lettere dalla Kirghisia
Anno di pubblicazione: 2004
Editore: Immagine

"Cari amici, non sono venuto in Kirghisia per mia volontà o per trascorrere leferie, ma per caso. Improvvisamente ho assistito al miracolo di una società nascente, a misura d'uomo, dove ognuno sembra poter gestire il proprio destinoe la serenità permanente non è un'utopia, ma un bene reale e comune. Quisembra essere accaduto tutto ciò che negli altri Paesi del mondo, da secoli, non riesce ad accadere. Arrivando in Kirghisia, ho avuto la sensazione di'tornare' in un Paese nel quale in realtà non ero mai stato. Forse perché dasempre sognavo che esistesse. Il mio strano 'ritorno' in questo meraviglioso Paese, è accaduto dunque casualmente. Per ragioni tecniche, l'aereo sul qualeviaggiavo ha dovuto fare scalo due giorni nella capitale. In ogni settore,pubblico e privato, non si lavora più di tre ore al giorno, a pieno stipendio, con la riserva di un'eventuale ora di straordinario. Le rimanenti 20 o 21 oredella giornata vengono dedicate al sonno, al cibo, alla creatività, all'amore,alla vita, a se stessi, ai propri figli e ai propri simili..." (prima lettera dalla Kirghisia). Regista e scrittore, Silvano Agosti narra in questo libro, a metà tra reportage e testo utopico, il miracolo di una società a misura d'uomo.

lunedì 7 novembre 2011

1 ( 2° ciclo) - 05/11/2011: "La maschera" con Dario Cosseddu

Ospite: Dario Cosseddu ("narrattore", autore)

Playlist:


(graphic novel): Alan Moore, David Lloyd - "V for Vendetta" 

(sottofondo) – Bauhaus – The three shadows part 1 
Bauhaus – Mask
(graphic novel): Alan Moore, Dave Gibbons – "Watchmen"
Monologo di Rorschack (reading)
Killing Joke - War Dance
Fernando Pessoa: Lettera agli eteronimi
Billy Bragg The Man in the Iron Mask
Yukio Mishima - "Confessioni di una maschera"
(sottofondo) - Ryuichi Sakamoto - Forbidden Colors (Solo Piano)
The Smiths - What Difference Does It Make

Marcello Fois - "Memoria del vuoto"
Vinicio Capossela – Brucia Troia
Peter Gabriel - Shock the monkey


Podcast:



Schede dei libri

Autori: Alan Moore (testi), David Lloyd (disegnatore)
Titolo: V for Vendetta
Anno di pubblicazione: 1982-1985
Editore: Vertigo

V for Vendetta è una graphic novel apparsa come serie, successivamente raccolta in un unico volume, scritta da Alan Moore e disegnata da David Lloyd.
La storia è ambientata a Londra, in un futuro alternativo in cui il potere è nelle mani di un governo totalitario. In quest'ambiente si muove il protagonista, V, un enigmatico personaggio mascherato in cui il desiderio di libertà si fonde con uno spiccato spirito anarchico.




Autori: Alan Moore (testi), Dave Gibbons (disegnatore)
Titolo: Watchmen
Anno di pubblicazione: 1986-1987
Editore: Vertigo

Watchmen è una miniserie a fumetti supereroistica di dodici albi  pubblicata in albi mensili dalla DC Comics tra il 1986 e il 1987. Ad oggi rimane l'unico romanzo grafico ad aver vinto un premio Hugo e ad essere inserito nella lista di TIME Magazine dei "100 migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 ad oggi"
La particolarità innovativa che differenzia principalmente Watchmen dai fumetti di genere che lo hanno preceduto, è quella di presentare i supereroi protagonisti più nell'aspetto umano e "quotidiano" che in quello straordinario e avventuroso, "decostruendo" l'archetipo del supereroe convenzionale. Ecco che allora vengono descritti i loro problemi etici e personali, le difficoltà di relazione tra i componenti del gruppo, i loro difetti e le loro nevrosi, spesso riconducibili a particolari avvenimenti del loro passato. Inoltre, nessuno di essi - con una sola notevole eccezione - possiede alcun superpotere: sono persone comuni che hanno deciso di fare il mestiere, comune nell'universo di Watchmen, del "giustiziere mascherato". A questo si devono aggiungere una sapiente applicazione di tecniche cinematografiche, un ampio uso di simboli, dialoghi con più livelli interpretativi e metanarrazione.




Autore: Antonio Tabucchi
Titolo: Un baule pieno di gente. Scritti su Fernando Pessoa
Anno di pubblicazione: 2001
Editore: Feltrinelli


"Sembra quasi pleonastico dire che nell'immenso e misterioso "Libro" che Pessoa ci ha lasciato il centro più riposto, e certo più imperioso, èl'eteronimia. Eteronimia intesa non tanto come metaforico camerino di teatro in cui l'attore Pessoa si nasconde per assumere i suoi travestimenti letterario-stilistici; ma proprio come zona franca, come "terrain vague", comelinea magica varcando la quale Pessoa diventò un 'altro da sé' senza cessaredi essere se stesso. L'eteronimia di Pessoa rimanda semmai alla capacità divivere l'essenza di un gioco; non ad una finzione, pertanto, ma ad una metafisica della finzione, o ad un occultismo della finzione; forse ad unateosofia della finzione." (Antonio Tabucchi)

Autore: Yukio Mishima
Titolo: Confessioni di una maschera
Anno di pubblicazione: 1948
Editore: Feltrinelli

Un giovane cui "difetta in via assoluta qualsiasi forma di voglia carnale per l'altro sesso" deve imparare a vivere celando la propria autentica identità. In pagine in cui risultano indissolubilmente commisti sessualità e candore, esultanza e disperazione, il protagonista di questo romanzo, un classico della letteratura giapponese moderna, confessa le esperienze cruciali attraverso le quali è giunto a conoscere se stesso: dalla "adorazione indicibile" per un paio di calzoni all'elaborazione di fantasie sadomasochistiche, dall'identificazione con personaggi femminili celebri alle sconcertanti interpretazioni di fiabe e motivi iconografici occidentali. L'accettazione di se stesso come uomo diverso dagli altri uomini non si attua senza una lotta, tanto strenua quanto vana, per conquistare la normalità: simula vizi immaginari per far passare inosservate le proprie vere inclinazioni, si costringe a corteggiare giovinette per chiarire sino a qual punto la donna possa offrire piaceri reali, corregge con zelo manifestazioni di rischiosa passionalità.
Ma "le emozioni non hanno simpatia per l'ordine fisso" e i suoi sentimenti reali rimangono, tenaci, quelli nascosti dalla maschera della correttezza ufficiale.




Autore: Marcello Fois
Titolo: Memoria del vuoto
Anno di pubblicazione: 2007
Editore: Einaudi


Marcello Fois racconta la vita di uno dei banditi sardi più spietati l'uomo su cui Mussolini mise la taglia più alta - e attraverso la storia di una vita che in molti modi fu eroica, racconta anche il sacrificio di una terra che negli stessi anni era in cerca un'identità. Da bambino Samuele Stocchino sa molte cose, anche della sua vita futura; ma le ha dentro, senza una lingua per esprimerle. 
Da soldato in trincea recita silenzioso l'eroe senza macchia e torna in patria italiano e decorato. Dopo aver disertato a Caporetto è rispedito a morire: ritorna cambiato. I compaesani si sono spartiti i suoi averi e la sua vita: nasce il bandito, l'ultima deriva di un morto vivente.